Ordine del giorno

I partecipanti al Convegno di Studi "Garibaldi e l’identità nizzarda – Garibaldi und Nizzas Identitaet" (Bolzano, 16-17-18 novembre 2007), a cura della Società Dante Alighieri – Comitato di Bolzano, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia.
Con il patrocinio di Provincia autonoma di Bolzano – Autonome Provinz Bozen, Regione Autonoma Trentino Alto Adige e Presidenza del Consiglio Regionale, Città di Bolzano – Stadt Bozen

premesso che

la Legge statale n. 482/1999 in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche e il corrispondente decreto attuativo (DPR. n. 345/2001) ammettono la possibilità che le amministrazioni comunali dichiarino l’utilizzo storico di una lingua minoritaria da parte della popolazione di un intero Comune o di singole frazioni; fra le lingue minoritarie viene indicato l’occitano,

e che

dopo la delibera in tal senso da parte dei Consigli Comunali (su proposta di almeno 2/3 dei consiglieri), la Provincia di appartenenza è tenuta a pronunciarsi in proposito «con atto motivato»,

e che

successivamente il Presidente del Consiglio Provinciale dà comunicazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per gli affari regionali e al Ministero dell'interno - Ufficio centrale per i problemi delle zone di confine e delle minoranze etniche della dichiarazione di appartenenza della popolazione di un dato ambito territoriale a una delle minoranze linguistiche storiche ammesse a tutela.

Rilevato anzitutto che

Il Ministero dell’Interno ha dimostrato da ultimo una profonda ignoranza delle problematiche al nostro confine occidentale affermando nel suo “Rapporto 2000” dal titolo Cultura e immagini dei gruppi linguistici di antico insediamento presenti in Italia, a sostegno dei contenuti della precitata legge n. 482/99 (“Ministero dell’Interno – Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione - Direzione centrale per i diritti civili, la cittadinanza e le minoranze - area minoranze – La Minoranza linguistica occitana”), che “la contea di Nizza, ceduta ai Savoia nel 1388, seguì una sorte analoga (ai territori conquistati dalla Francia): un editto sabaudo del 1560 determinò che fosse la parlata piemontese (sic!), e non il francese a sostituire l’occitano”, mentre è a tutti noto che Nizza volontariamente si diede ad Amedeo VII di Savoia per essere protetta dalle mire dei conti di Provenza e dei re di Francia e che con Emanuele Filiberto l’italiano (e non il piemontese!) venne indicato come lingua ufficiale al posto del latino e non dell’occitano (12 febbraio 1561).
Inoltre, che con la circolare n. 42 del 2007, applicativa della legge 15 febbraio 1989, n. 54, circolare che elenca i Comuni ceduti a Stati esteri a seguito del Trattato di pace del 1947, il nostro Ministero dell’Interno giunge al punto di dimenticare del tutto i Comuni di Briga e Tenda.

Rilevato che

in Liguria, con delibera n. 80 del 31 luglio 2000 la Provincia di Imperia ha accolto l’istanza dei comuni di Triora (per le frazioni Realdo e Verdeggia) e di Olivetta San Michele, inoltrandola agli organi statali di competenza, di dichiarare la popolazione corrispondente di lingua “occitana”.

Constatato che

tale dichiarazione di appartenenza dei dialetti locali alla lingua “occitana” appare smentita non solo dalla tradizione locale, per la quale vige da sempre un rapporto di prossimità con le parlate liguri circostanti, ma anche dalla letteratura scientifica antica e recente, soprattutto dopo gli ampi studi di Werner Forner, Jean-Philippe Dalbera, Giulia Petracco Sicardi, Pierleone Massajoli e altri linguisti italiani e stranieri, in base ai quali si rileva come sia un dato scientifico universalmente accreditato che le parlate in questione appartengono al gruppo ligure, e in particolare alla sottovarietà ligure-alpina;

constatato inoltre

che questa classificazione è accolta in tutte le pubblicazioni scientifiche, compresa una pubblicazione ufficiale del governo francese per la quale le varietà dialettali in questione quali si parlano anche in alcune aree al di là della frontiera, Alta Val Roia “francese” (tra cui Briga, Tenda, Piena, Libri, ecc.), sono di tipo ligure alpino (J.-P. Dalbera, Les Ilots Liguriens de France, in Les Langues de France sous la direction de B. Cerquiglini. Textes rassemblés par M. Alessio et J. Sibille, publié avec le concours du Ministère de la Culture et de la Communication – Délégation générale à la langue française et aux langues de France, Paris, Presses Universitaires de France 2003, pp. 125-136). .

Rilevato dunque che

fino a prova contraria la dichiarazione di appartenenza dei dialetti di Realdo, Verdeggia e Olivetta San Michele al contesto della minoranza linguistica “occitana” è destituita di fondamento in base al senso comune e alla letteratura scientifica accreditata, e che essa ha suscitato non poche perplessità ai più vari livelli, anche e soprattutto dopo che un recente ordine del giorno votato dal Consiglio Provinciale di Imperia prevede e raccomanda l’avvio di iniziative legate all’applicazione della Legge n. 482/1999.

Constatato che

le iniziative legate a una scorretta applicazione della Legge n. 482/1999 sul territorio della Provincia di Imperia danneggiano indiscutibilmente la percezione del patrimonio linguistico complessivo della Provincia stessa e della Regione, contraddicono l’appartenenza italoromanza della Val Roia “francese”, ammessa dagli stessi francesi, con gravi rischi di sovvertimento per l’identità non solo linguistica, ma in senso lato storico-culturale della zona. Discriminano in nome di una dichiarazione discutibile di appartenenza la restante popolazione dialettofona introducendo un criterio, suscettibile di emulazione da parte di altre amministrazioni comunali, secondo il quale una dichiarazione di appartenenza linguistica inesatta o scorretta sia comunque opportuna se consente l’accesso ai benefici di legge.

Tutto ciò rilevato e constatato, i suddetti partecipanti al Convegno di Studi “Garibaldi e l’identità nizzarda – Garibaldi und Nizzas Identitaet”

Chiedono

Al Ministero degli Interni di modificare senza indugio quanto assurdamente affermato nel sopracitato “Rapporto 2002” con idoneo atto correttivo e di integrare prontamente la circolare n. 42/2007 con l’opportuno riferimento ai Comuni di Briga e Tenda.

Chiedono

alla Provincia di Imperia che sia reso pubblico l’atto motivato col quale è stato dichiarato il carattere “occitano” delle parlate di Realdo, Verdeggia (dialetto “brigasco”) e Olivetta San Michele, affinché sia verificato se gli elementi addotti in tale documento siano tali da confutare l’opinione corrente e il parere di eminenti studiosi, secondo il quale tali parlate sono al contrario di tipo ligure alpino.

Chiedono altresì,

nel caso in cui le motivazioni addotte in tale documento risultino inesatte o insufficienti, che la Provincia ritiri il proprio avvallo alla richiesta dei comuni di Triora (per Realdo e Verdeggia) e Olivetta San Michele di poter fruire dei benefici di legge, comunicando agli organi competenti dello Stato che le località in questione, alla luce dei dati scientifici acquisiti e della realtà linguistica, non costituiscono parte del territorio sul quale è storicamente e attualmente stanziata la minoranza linguistica occitana.

Decidono di

trasmettere alle Autorità interessate copia del presente Ordine del Giorno.

Bolzano, li 18 novembre 2007

 

Relatori:

prof. Franco Tamassia, Università di Cassino “Garibaldi e l’unità degli italiani”

prof. Mario Bianchin “La letteratura nizzarda in lingua italiana dalle origini al Settecento”

Alain Roullier (è il noto politico autonomista Nizzardo) “Enrico Sappia erudito e patriota Nizzardo e la letteratura in lingua italiana dell’Ottocento”

Prof. Giulio Vignoli , Università di Genova, "Briga e Tenda 1947. Realtà e retroscena di una annessione"

Prof. Corrado Camizzi, Università di Parma, "Filippo Linati e la cessione di Nizza"

Arduino Francescucci-Fino Mornasco, “Una disavventura matrimoniale di Garibaldi”

Dott. Achille Ragazzoni, presidente dell’Istituto per la storia del Risorgimento, "Il contributo dei Nizzardi al Risorgimento italiano"

Dott. Laurenç Revest, “Garibaldi nella letteratura dialettale nizzarda”

Antonio Fonta, "Un aspetto dell’emigrazione nizzarda in Emilia-Romagna"

Prof. Gianni Poletti “Un contributo alla storiografia garibaldina”

Dott. Maurizio Cabona, critico cinematografico de Il Giornale “Garibaldi in celluloide” con proiezione integrale di “Camicie rosse” di Goffredo Alessandrini (1952) e di “Viva l'Italia” di Roberto Rossellini (1960)

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