Fu l'indimenticabile Maria Pia Pazielli
Credo di aver conosciuto Biamonti nellestate del 1984
(o 1985?). A presentarmelo fu lindimenticabile Maria Pia Pazielli, nella
cui piccola libreria sanremese mi ero recato per incontrare il mio maestro grenoblese
Michel David. Fu un incontro del tutto surreale: tutti e due molto timidi non
ci rendemmo conto che stavamo aspettando la stessa persona. Ero uno studente
da poco laureato e in cerca di maestri. David mi aiutava in quei mesi a rivedere
la tesi in vista della sua trasformazione in libro.
Le conversazioni che si facevano nella libreria di Maria Pia avevano spesso
un seguito pomeridiano nella casa di Maria Pia, uno dei più suggestivi
luoghi dellentroterra ligure che io abbia mai visitato: la Torre dei Mostaccini
sopra Bordighera. Lassù, due o tre estati dopo, rividi Biamonti, sempre
con David e questa volta fu un incontro più intenso, irto di rievocazioni
letterarie, specie francesi, ma con Calvino sempre sullo sfondo.
A cavallo fra anni Ottanta e Novanta quando più stretto fu il mio legame
con David, nel frattempo trasferitosi da Grenoble a Genova, gli incontri estivi
con Biamonti furono più frequenti. Nel 1991 ebbi lopportunità
di scrivere per unimportante rivista, La Nuova Antologia,
alcune recensioni di libri di narrativa. Decisi di dedicare la prima a Vento
largo.
Uscì sul fascicolo di luglio-settembre, pp.546-548. Rileggendola oggi
mi pare un po acerba, ma a Biamonti piacque e mi scrisse una lettera assai
affettuosa, che sfortunatamente non riesco più a ritrovare; lestate
successiva quella mia recensione mi valse una memorabile lezione su Mistral.
Nessuno fino a quel momento aveva riconosciuto il debito di Biamonti con il
poeta provenzale e questo fu un punto a mio favore. Il merito, a dire il vero,
non era mio, ma del mio maestro, Michel David, che mi aveva insegnato, lui savoiardo,
quanto siano affascinanti da studiare i rapporti fra letterature di confine.
Tanti anni sono passati da allora, ma continuo a credere che per lo studio dellimmagine
della Francia nella narrativa italiana contemporanea pochi scrittori italiani
sanno essere lucidi ed efficaci quanto Francesco Biamonti.
Alberto Cavaglion
da LA
GAZZETTA DI SAN BIAGIO
ottobre 2002
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